Il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca del Comune di Messina, il 20 maggio 2023 con inizio alle ore 9:00, sarà sede del Convegno “Nuovo processo minorile: linee guida ed interventi”.
Il Convegno è organizzato dall’Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani – Sezione Sicilia, assieme all’ANPE Regione Puglia e Basilicata.
Dopo i saluti istituzionali del Dott. Massimo Sidoti (Vice Presidente Nazionale dell’ANPE), della Dott.ssa Maria Luisa Pino (Presidente dell’ANPE Sicilia), del Dott. Fabio Costantino (già Garante dell’Infanzia del Comune di Messina), dell’Avv.ssa Carmen Currò (Avvocato familiarista e Presidente Emerito del CEDAV), di Paolo Micali (Presidente dell’Associazione “Genitori per sempre”) e di Anna Tarantino (Presidente ACSJF Messina), relazioneranno la Dott.ssa Lorena Galesi che si soffermerà su “Tutela del minore: nuove prospettive pedagogiche e orizzonti riparativi”, la Dott.ssa Mariapia Cocivera che approfondirà “La Consulenza Tecnica Pedagogica: metodologie e linee guida per la tutela del minore in ambito giuridico”, la Dott.ssa Filomena Labriola che illustrerà gli “Interventi intra ed extra-familiari alla luce del 12° rapporto CRC” e il Dott. Pietro Sulfaro che tratterà “Pedagogia e processo minorile. Per un approccio a misura di minore”.
Sono previsti gli interventi programmati della Dott.ssa Maria Francesca Pricoco, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Messina e della Dott.ssa Maria Palella, Direttore USSM Messina.
Il Convegno sarà moderato dalla Prof.ssa Helga Corrao, pedagogista ANPE e Presidente dell’Associazione Sagittario.
L’ ANPE Regione Sicilia ha inteso organizzare il Convegno per chiarire le linee guida e gli interventi da porre in essere per poter affrontare il “nuovo processo minorile” con professionalità, per meglio focalizzare la condizione minorile, che in questo particolare momento storico sta assumendo sempre maggiore importanza, anche alla luce del Decreto Legislativo 10 ottobre 2022, n. 150 (c.d. “Riforma Cartabia”). Nel corso del Convegno saranno esaminati i punti focali della “giustizia riparativa” all’interno del processo che coinvolge i minori.
Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di “povertà educativa minorile”, intesa come fenomeno multidimensionale, conseguenza del contesto sociale, familiare ed economico in cui vivono diversi minori.
La povertà educativa non è solamente connessa alle precarie condizioni economiche, ma riguarda anche l’aspetto emotivo, sociale e della capacità dell’adolescente di relazionarsi con il mondo. Purtroppo è un “triste fenomeno” che incide negativamente sul futuro della società, nonché sulla dimensione più generale dello sviluppo economico della Nazione!
La povertà economica è strettamente connessa alla povertà educativa: i due aspetti si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione.
La povertà educativa non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma investe anche la dimensione emotiva e quelle della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo.
È un fenomeno che, di fatto, incide sul futuro del Paese e riguarda anche la dimensione più generale dello sviluppo. Da ciò discente la necessità di porre la massima attenzione alla tematica della povertà educativa, mettendo al centro il minore e promuovendo il valore della comunità educante.
La povertà educativa, dunque, rappresenta un aspetto trasversale della società odierna, contraddistinta da indicatori allarmanti, soprattutto nelle aree a rischio; infatti, le diseguaglianze, le spaccature sociali, le dipendenze, le devianze, sono fenomeni che costituiscono delle condizioni di massima gravità, e molte volte danno vita ad episodi di microcriminalità.
Pubblicato da Francesco Pellico